๐๐ผ๐บ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฎ๐น ๐ฉ๐ฎ๐ป๐ด๐ฒ๐น๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐๐ผ๐บ๐ฒ๐ป๐ถ๐ฐ๐ฎ 26 ๐๐ฒ๐ฏ๐ฏ๐ฟ๐ฎ๐ถ๐ผ ๐ฒ ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ต๐ถ๐ฎ๐บ๐ถ ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ฆ๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น’๐๐ฟ๐๐ฒ
Quando facciamo una esperienza di โdesertoโ, cioรจ di ascolto del silenzio che ci abita, noi tutti sappiamo che la voce che ci parlerร non sarร solo quella dello Spirito che la nostra interioritร saprร percepire, ma anche quella delle nostre tentazioni, delle brutture del nostro animo, della ricerca delle affermazioni di se stessi; quella del peccato di Adamo, che si alza in piedi e osa dire โIOโ di fronte a colui che costituisce la fonte del suo stesso essere.
E anche Gesรน deve affrontare tutto questo allโinizio del suo ministero pubblico, in un episodio che ci rimanda necessariamente ai 40 anni del popolo di Israele nel deserto del Sinai. Il popolo di Dio, il servo di Dio che sono chiamati ad ascoltare tutte le voci che nel silenzio risuonano. Non a caso il termine deserto in ebraico, in realtร rimanda etimologicamente alle voci e alla parola (dabar).
Gesรน sente una voce che gli parla e che cerca di restringere alla sua persona un regno che deve venire per lโintera umanitร e che puรฒ passare attraverso di lui soltanto se saprร guardare oltre se stesso e scorgere allโorizzonte del suo essere la chiamata di Dio. Non solo il potere, non solo lโonore, non solo i beni materiali, ma un regno che dona la libertร interiore, apre lo sguardo ed il cuore verso Dio e verso la cura dellโaltro. IL brano del Vangelo ci mostra che, seguendo questa strada, lโuomo vivrร colmo di beni, onorato e servito dagli angeli.
๐๐ฒ ๐๐ฒ๐ป๐๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ถ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฒ๐รน ๐ป๐ฒ๐น ๐ฑ๐ฒ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ผ: ๐ถ๐น ๐บ๐ผ๐๐ฎ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ฎ ๐ฆ๐ฎ๐ป ๐ ๐ฎ๐ฟ๐ฐ๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฉ๐ฒ๐ป๐ฒ๐๐ถ๐ฎ
Troviamo questa immagine tra i mosaici della Basilica di San Marco, una sequenza delle tre tentazioni poste sullo stesso piano con minime variazioni, indispensabili per individuarne la singola portata. E se questo modo di rappresentare รจ tipicamente bizantino e medievale, forse possiamo trovare in esso anche una suggestioni spirituale per noi oggi. Probabilmente, quando siamo sottoposti ad una tentazione, educati da secoli di cristianesimo siamo ancora in grado di individuarla e respingerla. Ma il tentatore ha piรน esperienza di noi e sa confonderci. ร il nostro cuore ad essere tentato, in molte forme e vari modi, mostrandoci varie possibilitร contemporanee, sollecitandoci da diversi punti di vista. Ed รจ qui che allora la nostra mente rischia di diventare incapace, rischia di convincersi che il quadro sia davvero un altro, che, se molte cose concorrono ad un unico risultato, forse sarร quello vero. Ed allora lasciamo la fonte del tutto e cerchiamo la parte, ci allontaniamo dalla luce accontentandoci dei bagliori, scacciamo lโimmagine di Dio per trovare solo una pallida imitazione della vera vita.