I NOSTRI AMICI LIBANESI HANNO BISOGNO DI NOI
Cari amici,
come avrete saputo la terra dei Cedri ha più che mai bisogno di aiuti.
Ricordiamo i dati per tutti coloro che volessero fare una donazione ai nostri amici dell’associazione OUI POUR LA VIE, che opera a Damour a soli 20 km da Beirut.
Grazie.
DONAZIONI
Banca: Unicredit di Cascina (Pi)
Intestatario: Oui pour la Vie
IBAN: IT94Q0200870951000105404518
Dopo invio offerta scrivere il proprio indirizzo e telefono a info@ouipourlavielb.com per poter confermare il ricevimento della donazione.
Per maggiori informazioni scrivere a
Padre Damiano Puccini pdamianolibano@gmail.com
I POVERI DEL LIBANO
Notiziario di un gruppo di volontari dell’associazione OUI POUR LA VIE impegnata a Damour, Libano.
La tragedia del 4 agosto in Libano
Mi scuso per la frequenza dei notiziari, ma desidero rispondere alle numerose richieste di aggiornamenti, scrivendo via e-mail quello anticipato al cellulare.
Man mano che scorrono le ore, dal momento delle 2 esplosioni del pomeriggio di mercoledì 4 agosto emergono sempre dettagli più scabrosi riguardanti le persone coinvolte: 137 morti e circa 5000 feriti. Sono notevoli le distruzioni che interessano 3 ospedali e edifici nel raggio di alcuni chilometri.
La nostra missione si trova a Damour, a 17 km dall’inizio di Beirut e a 20 km dal luogo dell’esplosione. Sono passato al mattino successivo alle 6 con un bus vicino all’incrocio di ingresso del porto ed era desolante vedere le gru dei container a terra e la gente disperata per i feriti e morti per lo scoppio dei vetri e anche per saracinesche sfondate. Quella zona del porto che conosco molto bene perché la attraverso 2 volte a settimana, oggi è un cumulo di macerie. Dopo 2 giorni ancora si deve completare la rimozione delle macerie alla ricerca dei corpi di coloro che mancano all’appello, tra cui quello di Joe, un ragazzo della mia parrocchia che era in servizio come pompiere.
Accanto ai danneggiamenti anche di alcune chiese dei dintorni, dove ci sono quartieri cristiani molto popolosi, la conseguenza più evidente è la nube tossica e tanta miseria che aumenta.
I volontari nostri di “Oui pour la Vie” sono impegnati a pieno ritmo sia per aiutare, insieme a tanti libanesi, a rimuovere le macerie e nel preparare sacchetti di farina, riso e legumi da distribuire a persone che hanno perduto tutto e che si trovano nell’indigenza totale.
Ormai sono già numerosi gli appelli che si rivolgono a tutti, a seguito della situazione finanziaria del Paese, impossibile da sopportare, per la crescita dei prezzi fino al quadruplo, della previsione di mezzo milione di bambini a rischio di sopravvivenza, nella zona tra noi e Beirut entro la fine dell’anno, della perdita del potere d’acquisto della valuta libanese di oltre l’80%.
L’attentato del 4 agosto non fa altro che dare forse un colpo di grazia all’economia libanese già in ginocchio da quasi un anno, perché’ ora manca veramente tutto. Il porto, ormai totalmente inutilizzabile era un punto di riserva di grano e generi alimentari e un punto di approdo di aiuti dall’estero. Le banche funzionano regolarmente, anche se impediscono alla popolazione locale pesanti restrizioni. Si chiedono sempre a tutti aiuti e pubblicità.